
Il sistema universitario italiano si prepara a un cambio d’epoca: la fine dei fondi straordinari del PNRR, il calo demografico che ridurrà le immatricolazioni e la crescente centralità dell’innovazione tecnologica e delle infrastrutture pongono sfide decisive.
Per affrontarle, gli atenei dovranno imparare a “coopetere”: collaborare e competere allo stesso tempo, creando reti comuni di ricerca, formazione e servizi senza perdere le proprie peculiarità. Gli esempi non mancano: dai progetti europei (Horizon, PRIN, PNRR) alla condivisione di laboratori e incubatori di impresa, fino ai joint degrees, ai dottorati nazionali e alla mobilità internazionale.
Accanto alla didattica e alla ricerca, diventa strategico anche il fronte della reputazione: ranking internazionali, servizi agli studenti, campus condivisi e alleanze tra università saranno determinanti per restare competitivi.
Ma per rendere possibile questo salto servono nuove regole: finanziamenti che premino la collaborazione, una gestione economica dei progetti che generi risorse per lo sviluppo e una semplificazione amministrativa. Solo così sarà possibile attrarre talenti e capitali e rafforzare l’accesso allo studio.
Con queste parole il presidente del CoDAU Alberto Scuttari ha aperto il XXII Convegno Nazionale del CoDAU, che riunisce a Milano dal 17 al 19 settembre, nelle sedi dell’Università Bocconi e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, direttori/direttrici generali e dirigenti degli atenei italiani.